Il lavoro su questa serie di grandi dipinti è iniziato a dicembre 2016 all’interno delle Gallerie dell’Accademia; si tratta senza dubbio dell’impresa più bella di questo quarantesimo anno di attività. Dopo la lunga e delicata pulitura, la stuccatura di lesioni o abrasioni profonde e la prima verniciatura, ad inizio maggio è iniziata la reintegrazione.
E’ il primo dipinto su tela in cui stiamo utilizzando esclusivamente colori per il restauro Gamblin, già ampiamente sperimentati su opere in marmo e su affreschi in particolari situazioni di instabilità termoigrometrica. Si sono rivelati molto duttili, consentendo sia velature trasparenti per abbassamento di tono che velature semi coprenti per rendere omogenei i toni della preparazione o della tela in vista. L’unica piccola difficoltà operativa era legata al loro specifico solvente –alcool isopropilico- molto volatile e, in questo caso, creatore di sbiancamenti e opacità sulla vernice; abbiamo ovviato creando miste di acetone e Dowanol, o acetone e etillattato, molto meno veloci nell’evaporazione e rispettose della lucentezza della superficie.
contemporaneamente stiamo già procedendo alla complessa pulitura del Martirio dei pellegrini e funerali di Sant’Orsola
che dalle indagini preliminari e dai primi tasselli si preannuncia in condizioni conservative estremamente diverse dal dipinto appena ultimato.
Il restauro dei teleri, finanziato da Save Venice Inc. e diretto dal Dott. Giulio Manieri Elia, è condotto dalla CBC in collaborazione con Egidio Arlango. I contributi e gli apporti sono molti e diversi, a partire dalla Dott.ssa Ornella Salvadori, dal Dott. Paolo Cremonesi, dall’Arch. Pietro Gasparri, dal Dott. Davide Bussolari e il fotografo Matteo De Fina.