en it
Progetti
Apr. 2014 Apr. 2015

Pietà Rondanini

di

Michelangelo Buonarroti

Lo spostamento dalla Sala degli Scarlioni al nuovo Museo

La Pietà Rondanini è l’ultima opera di Michelangelo, che la scolpì per sé e la modificò più volte, anche negli ultimi giorni di vita. Dopo molte vicissitudini arriva a Milano nel 1954, acquistata dal Comune con i fondi raccolti in una colletta cittadina. In quel tempo si stava ultimando il Museo di Arte Antica nel ricreato Castello Sforzesco, e lo Studio BBPR progettò, in fondo al percorso espositivo, uno spazio separato, intimo, a lei dedicato. Il mondo da allora è molto cambiato e il Museo di oggi ha esigenze diverse,

soprattutto nei numeri e nelle richieste del pubblico. Un lungo e meditato percorso ha portato, nel 2012, alla decisione di riservare alla Pietà uno spazio più ampio, esclusivo, individuato nell’ex Ospedale Spagnolo. Ma spostare un’opera di tale importanza e delicatezza non è un’operazione banale. Dal 1954 poggia su un’ara romana e il nostro restauro del 2002-2004 non è riuscito a determinare con certezza il sistema di aggancio; il braccio mutilo, residuo di una versione che Michelangelo ha poi abbandonata, ha subito

diversi traumi e fratture già nei trasporti precedenti. La superficie, con tracce profonde dei colpi michelangioleschi, è estremamente delicata. Al problema specifico delle modalità di protezione, sollevamento, trasporto e assetto nella nuova esposizione si aggiungevano poi preoccupazioni derivate dalle caratteristiche del nuovo ambiente. Sotto l’Ospedale Spagnolo passano ben due linee di metropolitana: bisognava progettare un sistema espositivo che isolasse completamente l’opera dalle vibrazioni trasmesse al terreno e alle strutture. Altro tema caldo, legato alle vicende del nostro intero paese negli ultimi decenni, era la protezione da eventi sismici.

 

Il lungo processo di approfondimento, progettazione e verifica, durato oltre due anni, ha visto impegnati Istituzioni, professionisti e ricercatori di specializzazioni diverse. Il confronto con loro è stato sicuramente il nostro motivo maggiore di impegno, ansia e crescita professionale: ogni nuova proposta operativa o tecnologica ci trovava impegnati a rapportarla alla scultura e alle sue esigenze conservative, stabilendo fattibilità, cautele, o veti. Oppure la sfida si spostava alla nostra capacità di trovare soluzioni innovative a problemi difficilmente modificabili. Così sono stati oggetto di attenta riflessione i sistemi di protezione della superficie

marmorea all’interno della struttura di trasporto, progettata e realizzata da Arteria con l’ISCR. Il sistema di aggancio al nuovo basamento – un presidio a caduta posto sotto la base della scultura, da infilare all’interno del nuovo basamento come sicurezza in caso di terremoto – è stato ideato da Myamoto International, validato dal Politecnico di Milano, realizzato da Kimia e definito da noi nelle modalità applicative.

L’assetto stabile della scultura sul nuovo basamento, particolarmente difficile da garantire vista la non planarità della sua base e l’eccentricità del baricentro, ha visto lunghi esperimenti e prove applicative, con scelte finali che miscelano pratiche tradizionali con materiali innovativi. L’intero processo, impegnativo ed innovativo, ha visto premiati gli sforzi di tutti con l’assegnazione

 

del Premio Internazionale di ENR’s, 4th Global Best Projects 2016 alla società Myamoto International, per il particolare sistema di sbarramento combinato delle vibrazioni da traffico e da sisma.

Da maggio 2015 la Pietà è nella sua nuova casa, in uno spazio progettato da Michele de Lucchi e realizzato da Castelli: da quel momento è iniziato un costante aumento delle affluenze, che ha premiato anche le collezioni storiche del Castello Sforzesco.

La nuova sfida, per noi, sarà vedere approvato il Piano di controlli e manutenzione programmata, per garantire alla Pietà Rondanini la conservazione migliore nel tempo.

Premio 2016 del ENR Global Best Project Awards

Discovery Channel Testo articolo di prova
Committenza

Soprintendenza Castello Sforzesco, Comune di Milano: Dott. Claudio Salsi, Dott.ssa Giovanna Mori.

Finanziamento

Fondazione Cariplo, Milano

Progettazione ed esecuzione dei lavori

Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica: coordinamento, progettazione tecnologica della base antivibrante.

Politecnico di Milano, Centro Beni Culturali Controlli manutentivi sulla superficie della Pietà.

Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Roma: supervisione del progetto conservativo e di manutenzione programmata.

Wsense, spinoff interdipartimentale Università La Sapienza, Roma: monitoraggio di shock e vibrazioni durante la movimentazione e il trasporto.

Progetto dell’allestimento museale, del nuovo piedistallo e della balaustra: Studio aMDL.

THK, GmbH: realizzazione e test di validazione della base antivibrante.

Miyamoto International, Inc.: progettazione tecnologica e simulazione del funzionamento della base antivibrante.

Arterìa spa: progettazione e realizzazione della gabbia per il sollevamento e movimentazione.

UnoCAD srl, Vicenza: rilievo 3D della scultura originale e realizzazione di un modello in marmo 1:1.

CESI spa: test di collaudo della base antivibrante.

Goppion spa: realizzazione della struttura di sostegno al pavimento, del nuovo piedistallo e della balaustra.

Kimia spa: dispositivo per l’aggancio della cella antisismica e resine per l’incollaggio.

C.B.C. Conservazione Beni Culturali, Soc. Coop.: documentazione degli aspetti conservativi e manutenzione, assistenza al trasporto. Sabina Vedovello e Angela Amendola

Artemide s.p.a: progetto e realizzazione dell’illuminazione.

Paolo Castelli s.p.a: arredi e finiture.

Documentazione fotografica e videografiche

Domenico Ventura, Roma; Roberto Mascaroni, Milano; Dipartimento Comunicazione del Comune di Milano; Bruno Oliviero, Milano