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Dipinti murali e stucchi
Feb. 2000 May. 2007

Storie di Santo Stefano e San Giovanni

di

Filippo Lippi

Affreschi della Cappella Maggiore nel Duomo di Prato

 

 

Il restauro del ciclo di dipinti murali nella Cappella Maggiore del Duomo di Prato è iniziato nel luglio 2001 e si è concluso a marzo 2007; è stato condotto in continuità da una squadra composta mediamente da 6 restauratori, coordinati da Mark Gittins.

La volta è decorata con le gigantesche figure degli Evangelisti, mentre sulle pareti si susseguono le storie della vita di Santo Stefano e di San Giovanni Battista.

 

 

Gli affreschi

L’aspetto più interessante di questo ciclo è proprio la tecnica esecutiva: il talento di Lippi, unito alle vicende personali del suo periodo pratese –che lo vede innamorarsi, fuggire con una giovane suora e concepire il figlio Filippino- lo portano a diluire nel tempo il completamento dell’opera, e a ricorrere ampiamente alla pittura a secco.                                 Forse più che in altre sue imprese.

 

Proprio l’interpretazione delle vastissime e numerose finiture come ridipinture successive ha comportato, nel tempo, interventi distruttivi, tesi a raggiungere la superficie chiaramente a fresco. Buona parte del nostro processo di studio e comprensione è stato quindi dedicato al riconoscimento delle tracce rimaste di questi strati, e alla loro successiva armonizzazione durante il processo di reintegrazione.

Il restauro

Questo grande cantiere è stata un’infiltrazione importante di professionalità formate alla scuola romana dell’ISCR nel territorio tradizionale dell’OPD, portatore di metodologie impostate su percorsi diversi. L’iniziale diffidenza si è trasformata in una bellissima esperienza di confronto e commistione, condita da notevole rispetto reciproco. Noi abbiamo provato alcune specifiche tecniche di pulitura e fissaggio della pellicola pittorica, proponendo a nostra volta un percorso di

reintegrazione poco ricostruttivo, che ha convinto per il risalto che restituiva alla pittura originale. Particolarmente difficile è stato rimuovere parte della resina sintetica applicata da Tintori sulle vele, nel tentativo di fermare l’affioramento di sali solubili e la decoesione dell’azzurrite dei cieli. E’ nata qui la prima sperimentazione del gruppo di Luigi Dei, che ha messo a punto microemulsioni a base di tensioattivi e solventi organici emulsionati, da applicare ad impacco.

Direzione lavori

Isabella Lapi Ballerini (2000-2007) e da Cristina Gnoni Mavarelli (2003-2007) della Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Provincie di Firenze, Pistoia e Prato, si è avvalso della direzione operativa di Franco Vestri della stessa Soprintendenza e della consulenza tecnica per l’intervento sulle volte del collega Sabino Giovannoni. Il ponteggio è stato progettato da Franco Vestri e realizzato dall’Impresa Leonardo Paolini: forse il più bello e comodo di tutta la nostra esperienza di cantiere.

Direzione scientifica

Opificio delle Pietre Dure, Firenze (Mauro Matteini, Giancarlo Lanterna, Alfredo Aldrovandi, Carlo Lalli, Maria Rizzi); Consorzio CSGI, Università di Firenze (Luigi Dei, Paolo Baglione); CNR Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali – Sezione “Gino Bozza” (Lucia Toniolo); Politecnico di Milano, Dipartimento di Fisica (Rinaldo Cubeddu, Giancarlo Valentini, Daniela Comelli); Università di Perugia Centro di Eccellenza SMAArt (Costanza Miliani); Getty Conservation Institute (Giacomo Chiari, Francesca Piqué).

Direzione fotografica

Antonio Quattrone; Ennio Massi, Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Firenze, Pistoia e Prato; C.B.C. Conservazione Beni Culturali, Roma.

Documentazione grafica

C.B.C. Conservazione Beni Culturali, Roma. Creazione del programma software ReGIS: Mega Review, Firenze. Immissione dati: Anna Adamovich, Firenze.