Il restauro del soffitto mediceo in legno dipinto e dorato (XVI sec.) e del fregio celebrativo di Alessandro De’ Medici (XVII sec.) è stato condotto senza interdire ai senatori il passaggio all’aula; questo ha comportato limitazioni nel tempo del lavoro e attenzioni particolari nella logistica. Questo intervento ci ha serbato non poche sorprese rispetto alle vicende conservative, e non poche difficoltà nelle scelte operative necessarie a ridare leggibilità e unità formale alla decorazione.
La prima grande scoperta ci ha catapultato agli inizi degli anni ’20 del Novecento, un periodo storico di grande fermento in cui, per adeguare il palazzo alla sua nuova funzione istituzionale, furono modificati ambienti e fatti importanti lavori tra cui la realizzazione dello scalone. Prima di approdare nella sua attuale posizione, il soffitto venne già smontato e spostato una volta, molte parti dell’intaglio dorato furono adattate e i fondi ridipinti completamente.
Il fregio affrescato ebbe una sorta simile: Venturini Papari strappò le superfici e le adese a tele di supporto; durante il nostro intervento ci siamo accorte, che nella fase dell’assemblaggio nello scalone, invertirono gli angoli N-E e S-O, sfalsando il disegno della decorazione, e le parti danneggiate e lacunose vennero ridipinte a tempera direttamente sulla tela.
Per volontà espressa della Direzione Lavori il cantiere è stato improntato alla massima visibilità: un sistema di telecamere collegato ad un monitor alla base dello Scalone ha permesso a tutti di seguire l’evolversi dell’attività. Il materiale registrato è stato montato in un filmato che riassume i dati salienti dell’intervento.
Servizio Tecnico e Immobiliare Ufficio per la Conservazione e lo Sviluppo del Patrimonio Artistico del Senato della Repubblica, Arch. Alessandra Floridi, Geom. Marco Gallori.
Dott.ssa Simona Antellini, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma.
Domenico Ventura.
Marco Santancini, CBC, Roma.
Ing. Mauro Tommasini, MOST CND s.r.l.